live @ Torino Beach

tra un boccone di sushi e di sashimi

C’è un rito che si ripete, da anni. Tanti.

Io e Dorian Gray ci concediamo una cena al Tobiko. Antipastino e sashimi, innaffiati da abbondante Asai e per finire doraiaki e umeshu. Caffé.

Su quel tavolo – quasi invariabilmente lo stesso – si sarebbero potute fare, periodicamente, le foto di due vite che scorrono. Foto di due alieni che crescono man mano, e poi invecchiano. O meglio: io invecchio… Dorian non cambia di un millimetro.

Tra un boccone di sashimi e l’altro, sottovoce nel silenzio del giapponese, sono passate gli amori, i lavori, la cassa integrazione, la mobilità, le assunzioni, le separazioni, i trasferimenti, i successi, le delusioni, i drammi e gli entusiasmi. Sempre sottovoce, con sornione sarcasmo e alieno distacco.

Mi rendo conto, che, a parte qualche segno (mio) del tempo, e una nota crescente di disincanto, il mondo ci è cambiato attorno, mentre noi siamo cambiati ben poco: alieni su questa terra, irrequieti e scontenti. Io che accumulo svolte a gomito in una vita che corre su terreni sconnessi, e Dorian con il suo scivolare leggero e rettilineo. Gli altri sono cresciuti, cambiati. Si sono sposati, hanno cambiato giro, hanno fatto figli.

Siamo rimasti in due, e due piatti di sashimi, a osservare con spirito entomologico il mondo.

Gli amici si vedono sul lungo periodo…

Mio vecchio amico di giorni e pensieri,

da quanto tempo che ci conosciamo,

venticinque anni son tanti e diciamo

un po’ retorici che sembra ieri.

Invece io so che è diverso e tu sai

quello che il tempo ci ha preso e ci ha dato;

io appena giovane sono invecchiato,

tu forse giovane non sei stato mai.

Ma d’illusioni non ne abbiamo avute,

o forse sì, ma nemmeno ricordo,

tutte parole che si son perdute

con la realtà incontrata ogni giorno.

Chi glielo dice a chi è giovane adesso

di quante volte si possa sbagliare,

fino al disgusto di ricominciare

perché ogni volta è poi sempre lo stesso.

Eppure il mondo continua e va avanti,

con noi o senza e ogni cosa si crea

su ciò che muore e ogni nuova idea

su vecchie idee e ogni gioia sui pianti.

 

 

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